BARZELLETTE

Ascanio Celestini
Genere
Prosa

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Crediti

di e con Ascanio Celestini
musiche eseguite dal vivo di Gianluca Casadei
Le barzellette hanno attraversato il mondo e le culture vestendosi dell’abito locale, ma portando con sè elementi pescati ovunque. La stessa struttura di una storiella sarda che racconta la lite tra vicini la ritroviamo in una barzelletta cecoslovacca sull’invasione russa del ‘68. Pescano nel torbido, nell’inconscio, ma attraverso l’ironia permettono di appropriarcene per smontarlo e conoscerlo. La loro forza sta nel fatto che l’autore coincide perfettamente con l’attore. Non c’è uno Shakespeare delle storielle. Chi le racconta si prende la responsabilità di riscriverle in quel preciso momento. Ma anche l’ascoltatore può a sua volta diventare un raccontatore che la cambia, reinterpreta e improvvisa.

Lo spettacolo ha una storia di base che verrà usata come cornice, ma ogni volta le singole storie cambieranno per salvaguardare la modalità improvvisativa.  Il testo di riferimento è un corpus di oltre duecento storie. Un grande contenitore che non viene mai mostrato per intero, ma sempre per frammenti. Se ne racconti solo un paio rischi di fare il gioco dei razzisti. Ma se ne metti in fila tante dimostri che nelle storielle c’è anche una grande compassione. Ci ricordano infatti che possiamo ridere di tutto e soprattutto di noi.