FURORE

Massimo Popolizio 

Genere
Prosa

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Crediti

dal romanzo di John Steinbeck
ideazione e voce Massimo Popolizio
adattamento Emanuele Trevi
musiche eseguito dal vivo da Giovanni Lo Cascio
suono Alessandro Saviozzi
assistente alla regia Giacomo Bisordi 
luci Carlo Pediani
creazioni video Igor Renzetti e Lorenzo Bruno
produzione Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma - Teatro Nazionale

Nell’estate del 1936 il San Francisco News chiese a John Steinbeck di indagare sulle condizioni di vita dei braccianti sospinti in California dalle regioni centrali degli Stati Uniti a causa delle terribili tempeste di sabbia che avevano reso sterili quelle terre coltivate a cotone. Il risultato di quell’indagine fu una serie di articoli da cui l'autore americano generò, nel 1939, il romanzo Furore. Ripercorrendo una delle più devastanti migrazioni di contadini della storia moderna, Massimo Popolizio – solo in scena, accompagnato dalle sonorizzazioni eseguite dal vivo da Giovanni Lo Cascio – darà vita a un’opera sonora, epica e lirica, realista e visionaria, sorprendente per la sua dolorosa, urgente attualità. 

Leggendo Furore, impariamo ben presto a conoscerlo, questo personaggio senza nome che muove i fili della storia. Nulla gli è estraneo: conosce il cuore umano e la disperazione dei derelitti come fosse uno di loro, ma a differenza di loro conosce anche le cause del loro destino, le dinamiche ineluttabili dell’ingiustizia sociale, le relazioni che legano le storie dei singoli al paesaggio naturale, agli sconvolgimenti tecnologici, alle incertezze del clima. Tutto, nel suo lungo racconto, sembra prendere vita con i contorni più esatti e la forza d’urto di una verità pronunciata con esattezza e compassione. 
Emanuele Trevi