HAMLET

Giorgio Pasotti, Mariangela D’Abbraccio
Genere
Prosa

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Crediti

traduzione e adattamento di Alessandro Angelini e Antonio Prisco
tratto liberamente da Amleto di William Shakespeare
con Giorgio Pasotti (Amleto) e Mariangela D’Abbraccio (Geltrude),  Gerardo Maffei (Re Claudio e lo Spettro), Claudia Tosoni (Ofelia), Diego Migeni (Polonio), Pio Stellaccio (Laerte), Salvatore Rancatore (Rosencrantz) e Andrea Papale (Guildersten).
regia di Francesco Tavassi
scene Alessandro Chiti
costumi di Sabrina Beretta e Serena Manfredini
musiche di Davide Cavuti
prodotto dal TSA Teatro Stabile d’Abruzzo, Stefano Francioni Produzioni, Fattore K
Tra i personaggi Shakespeariani non esiste un eroe più moderno di Amleto. Già diversi secoli prima della nascita della psicanalisi, Amleto s’impone come un personaggio dalla psiche profonda e complessa. La sua battaglia, prima ancora che col mondo esterno, è interiore e quindi attuale. Nella sua incapacità di scegliere – nel subire il peso fisico e terreno che deriva da tali indecisioni – nell’isolamento che arriva a sfiorare la follia, Amleto è un personaggio dei giorni nostri. Un uomo imprigionato nella sua condizione, simile in tutto e per tutto a quelli che s’incontrano lungo i marciapiedi delle nostre città.
Uomini di ogni età e ceto sociale, incapaci di reagire alle avversità che li hanno presi di mira, paralizzati in attesa di un evento che li strappi alla loro condizione e li faccia ripartire, animati dal desiderio di rivalsa verso la società che li ha declassati, la donna che li ha delusi. Dagli affetti che avrebbero dovuto proteggerli.