LA CLASSE

un docupuppets per marionette e uomini
CrAnPi
Genere
Altro Prosa

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Crediti

uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli | CrAnPi
collaborazione alla drammaturgia di Marta Meneghetti, Giada Parlanti, Emanuele Silvestri
collaborazione artistica di Lorenzo Letizia, Tiziana Tomasulo, Lafabbrica
In scena un docupuppets con pupazzi e uomini, un rito collettivo, in bilico tra La Classe morta di Tadeusz Kantor e I cannibali di George Tabori, in cui gli adulti, interpretati da pupazzi, rileggono i ricordi di un’infanzia vissuta nella paura. L’autrice fa nascere la storia dai ricordi delle elementari all’istituto “Suore di carità” e da quelli legati alla sua maestra, Suor Lidia. Questi ricordi/pezzi di legno si muovono su tavolacci che rimandano a banchi di scuola, ma anche a tavoli da macello o tavoli operatori di qualche esperimento. Tutto intorno, silenzio. Solo rumori di matite che scrivono e compagni
che respirano. I genitori sono solamente disegnati su un cadavere di lavagna ma poi ben presto cancellati. Questi corpicini di legno si muovono nel mondo terrorizzante di Suor Lidia, unica presenza in carne ed ossa che sfugge alla vista di pupazzi e spettatori. In questa ricerca di pezzi di memorie emerge il ricordo in cui Suor Lidia affida a Fabiana la regia di una piccola scena per una recita scolastica.