LA MIA CASA DI CAMPAGNA

di Giovanni Comisso
Fondazione AIDA
Genere
Online Prosa

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Crediti

con Paolo Rozzi
accompagnamento musicale a cura del Circolo E. Segattini

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È l’uomo e l’artista Comisso, con la sua capacità descrittiva di luoghi e personaggi e le sue doti elegiache, che esce dalla lettura scenica di “La mia casa di campagna”, il suo romanzo più conosciuto e forse più riuscito. Comisso narra in questo lungo racconto, che è anche un rifacimento di scritti e pagine precedentemente stilati sotto forma di appunti, il periodo passato in una sua dimora di campagna: esattamente una casa colonica situata a Zero Branco nel Trevigiano, tra il 1930 e il 1955, e acquistata con i proventi “dei circa cinquanta articoli scritti durante il mio viaggio nell’Estremo Oriente”. 
In questo “mondo-fuori dal mondo” Comisso vive il passaggio dalla mezzadria alla piccola proprietà, il mutare dell’Italia agricola in Italia industriale con il conseguente disgregarsi del paesaggio rurale e delle condizioni di vita contadina. Vive naturalmente la seconda guerra mondiale, che molto contribuirà a questo cambiamento non solo di vita e di produzione ma anche e soprattutto di mentalità. Vive i pensieri e le vite di molti contadini che descrive in maniera ineguagliabile, come descrive la vita delle piante e degli animali, metafore di quello che succede nel mondo a lui contemporaneo. La “casa di campagna” diviene così un microcosmo dove l’autore e di tutto un sentire a lui contemporaneo si riflettono con risultati di altissima poesia.