RE LEAR

Glauco Mauri, Roberto Sturno
Genere
Prosa

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Crediti

di William Shakespeare
traduzione di Letizia Russo
riduzione e adattamento di Andrea Baracco e Glauco Mauri 
Glauco Mauri, Eva Cambiale, Melania Genna, Emilia Scarpati Fanetti, Roberto Sturno, Francesco Sferrazza Papa, Woody Neri, Dario Cantarelli, Laurence Mazzoni, Giulio Petushi, Marco Blanchi, Francesco Martucci 
regia di Andrea Baracco
scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta
musiche di Giacomo Vezzani, Vanja Sturno
luci di Umile Vainieri
produzione Compagnia Mauri Sturno – Fondazione Teatro della Toscana
Nella sua carriera artistica Glauco Mauri ha dato vita a 24 personaggi shakespeariani e ora interpreta nuovamente Re Lear, affiancato da Roberto Sturno nel ruolo del conte di Gloucester. «Non ho mai smesso di credere che bisogna sempre mettersi in discussione, accettare il rischio pur di far sbocciare idee nuove per meglio comprendere quel meraviglioso mondo della poesia che è il teatro. Ed eccomi qui - scrive - per la terza volta, alla mia veneranda età, impersonare Lear. Perché? Mi sono sempre sentito non all’altezza ad interpretare quel sublime crogiolo di umanità che è il personaggio di Lear. In questa mia difficile impresa mi accompagna la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche maturate nel tempo quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso, cammino. Spero solo che quel luogo magico che è il palcoscenico possa venire in soccorso ai nostri limiti. Cosa c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re Lear è la vita stessa che per raccontarsi ha bisogno di farsi teatro.» 

“Quello che mi ha sempre colpito di questa tragedia, che è una delle più nere e per certi versi enigmatiche tra quelle dell'autore inglese, è che sotto quel nero sembra splendere qualcosa di incredibilmente luminoso e proprio questa luce sepolta dall'ombra la rende così affascinante. I tormenti di Lear, di Gloucester, i turbamenti di Edgar, i desideri di Edmund, i tremori e i terrori delle tre figlie del Re, Cordelia, Goneril e Regan, attraggono da sempre perché la complessità e in alcuni casi la violenza che produce il conflitto generazionale è per forza di cose universale.”
Andrea Baracco