BUFFONI ALL'INFERNO

Stivalaccio Teatro
Genere
Prosa

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Crediti

con Matteo Cremon, Michele Mori, Stefano Rota
soggetto originale e regia Marco Zoppello
scenografia Matteo Pozzobon e Roberto Maria Macchi
maschere e carabattole Stefano Perocco e Tullia Dalle Carbonare
costumi Lauretta Salvagnin
disegno luci Matteo Pozzobon
musiche originali Ilaria Fantin
assistente alla regia Alvise Romanzini
realizzazione costumi Antonia Munaretti
produzione Stivalaccio Teatro
Da che mondo è mondo i Comici sono spaventati quanto attratti dall’Inferno. L’Averno è la destinazione finale per chi è pronto a tutto per strappare una risata. L’inferno e tutti i suoi sulfurei carcerieri sono alla base dalla tradizione popolare e dei racconti dei cantastorie. Esso racchiude al suo interno l’alto e il basso, il tragico e il grottesco. Nella novella dei tre ubriaconi li vediamo nientemeno che alla ricerca de La Morte, vittime degli inganni del diavolo che li mette uno contro l’altro. Sempre a proposito di morte la tradizione orale del nostro paese racconta di alcuni momenti carnevaleschi dove si usava recitare il paradossale testamento del porco e, perché no, di numerosi altri animali da cortile, ascoltati in pubblica piazza prima di diventare portata principale del martedì grasso. Ma di storie, novelle, cantari e stornelli ce ne sono e ce ne sarebbero molti.
A narrare questi episodi sono tre attori o meglio buffoni, comici, reietti, gente disposta a tutto per portare il riso. Lo faranno servendosi dell’arte buffonesca, quella maestria quattrocentesca che partorì poi la grande tradizione dei comici dell’Arte. Strambe figure, novelline, travestimenti grotteschi, cantari bislacchi, maschere demoniache e improvvisazioni oscene saranno alla base de “Buffoni all’Inferno”, un decamerone buffo e tragico.