COSI' E' (O MI PARE)

Elio Germano
Genere
Prosa

Condividi tramite:


Crediti

adattamento e regia Elio Germano
con Elio Germano, Gaetano Bruno, Serena Barone, Michele Sinisi, Natalia Magni, Caterina Biasiol, Daniele Parisi, Maria Sole Mansutti, Gioia Salvatori, Marco Ripoldi, Fabrizio Careddu, Davide Grillo, Bruno Valente, Lisio Castiglia, Luisa Bosi, Ivo Romagnoli
e con la partecipazione di Isabella Ragonese e Pippo Di Marca
direttore della fotografia Matteo Cocco
sound design Gabry Fasano
costumi Andrea Cavalletto
scenografia Federica Francolini
make up design Dalia Colli
hair design Daniela Tartari
sound supervisor Luca Fortino
vr supervisor e final design Omar Rashid
aiuto regia Claudio Aloia
assistenti alla regia Martina Cavazzana, Rebecca Righetti
segretaria di edizione Carolina Marconi
operatore camera e post produzione Sasan Bahadorinejad
effetti speciali e post-produzione Cosimo Lombardelli
color correction Nazzareno Neri
microfonista Andrea Bruni
assistente costumista Eleonora Medolla
sarta Eleonora Sgherri
puppet Eugenio Casini
grafica Azzurra Giuntini
supporto logistico Sara Tonani
organizzazione Dario Costa
amministrazione Morena Lenti
prodotto da Pierfrancesco Pisani, Alessandro Mancini, Omar Rashid, Luca Fortino, Elio Germano
le riprese si sono svolte presso la Tenuta Bossi dei Marchesi Gondi e il Teatro della Pergola di Firenze
la produzione ringrazia Benedetta Cappon, Artisti 7607, Iman Pisani, Alfredo D'Adamo, Elena Bianchini, Gerardo Gondi, Luca Viola, Valentina Di Cesare, Giacomo Gandossi, Martina Rojas Chaigneau, Francesco Esposito, Margherita Landi, Matilde Arrighi, Duccio Cecchi, Ettore Bettarelli, Gilda, Didì

Una riscrittura per realtà virtuale di “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello.

In un salotto dell’alta borghesia si sviluppa la novella pirandelliana che mette in discussione l’idea di “verità assoluta”. Un intero paese viene turbato dall’arrivo di una coppia, il Signor Ponza e la Signora Frola, che raccontano versioni diverse di una stessa storia. La riscrittura di Elio Germano cala il testo del drammaturgo siciliano nella società moderna, dove “spiare” l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei social network. Lo spettatore è calato nella storia e, grazie alla realtà virtuale, si trasforma in uno dei protagonisti, che vede e ascolta tutto.