È MIO

a pesca di sogni
Inquanto Teatro
Genere
Famiglie

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Crediti

di e con Elisa Vitiello
elementi scenici Noemi Coraggio
consulenza drammaturgica Andrea Falcone, Leonardo Vitiello
regia Giacomo Bogani, Elisa Vitiello
Inquanto Teatro
«È miio!», dice Bibi «Il pennarello è miiio. La frittella è miiia. Lo zainetto è mio. La mamma è mia». Ma se Bibi va a scuola il pennarello va prestato, e questo a Bibi non piace per niente. E poi a merenda la nonna ha detto di dare una frittella anche al figlio dei vicini («Ma la frittella è mia, nonna!») e niente da fare, pare proprio che si dovrà fare a metà. E poi a casa è arrivato Giò, e da quando c’è Giò, la mamma non è più solo di Bibi ma anche di Giò. Anzi a volte, proprio tanto di Giò. E questo a Bibi non va.
“È mio!” mette in scena l’importanza e la difficoltà della condivisione, soprattutto nei primi anni di vita, soprattutto in una società come la nostra. Con molte immagini e poche parole, racconta il viaggio quotidiano di una bambina, che è anche un viaggio di scoperta e trasformazione. Nel corso delle scene, si trasforma l'approccio della protagonista, che impara a comprendere, condividere e collaborare, e si trasforma anche il significato del titolo. “È mio!” diventa così l'esclamazione di esultanza rispetto a un mondo che appare più accogliente, sicuro e a portata di mano, se lo affrontiamo insieme agli altri, dopo aver condiviso esperienze e risorse.