IN FONDO AL BUIO

Morire innocenti di mafia in Veneto. Storia di Matteo Toffanin
Giancarlo Previati e Giulia Briata
Genere
Prosa

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Crediti

drammaturgia e regia Michele Angrisani
con Giancarlo Previati, Giulia Briata 
progetto scenico Antonio Panzuto
luci Paolo Pollo Rodighiero 
musiche Sergio Marchesini
costumi Gabriele Coletti
assistente alla regia Sara Corsini
assistente alla scenografia Sofia Rampon
fonico Giuseppe Nanni
foto di scena Serena Pea
spettacolo in collaborazione con il TSV – Teatro Nazionale e vincitore del premio di produzione, selezionato tra le proposte della rassegna “AngolAzioni 2024. Scorci dalla scena padovana”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova / durata 1h 40’ senza intervallo
Trent’anni dopo. Esattamente trent’anni dopo quella terribile sera: 3 maggio 1992, via Tassoni a Padova. Nella notte tra il 3 e il 4 maggio, Cristina ritorna nella sua città, dopo aver vissuto quindici anni a Roma. Ha preso in affitto quella che era stata la sua casa, il luogo dove era nata e aveva trascorso la sua vita fino a quella sera di maggio. In mezzo agli scatoloni del trasloco, ripercorre quanto è accaduto la notte di trent’anni prima. Nello stesso quartiere, a poche centinaia di metri, un uomo entra in un garage. Si è preparato a quella notte. Attende quel momento da trent’anni. In quel garage ha raccolto tutti i documenti relativi alla vicenda che gli ha drammaticamente cambiato la vita. Quell’uomo si chiama Luigi. È lo zio di Matteo, il fidanzato di Cristina: vittima innocente di un agguato mafioso. Trent’anni dopo, in una sorta di dialogo a distanza, Cristina e Luigi ripercorrono la loro storia. Al termine di quella notte avranno la forza di incontrarsi proprio in quella strada in cui il buio ha invaso la loro vita. Per riuscire a guardare, in fondo al buio. E scorgere la luce di un’alba finora sconosciuta.