LETTI D’AMORE Quartetto Shakespeariano

Giuliana De Sio, Filippo Dini, Francesco Montanari e Laura Morante
Genere
Prosa

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Crediti

lettura scenica con Giuliana De Sio, Filippo Dini, Francesco Montanari, Laura Morante
progetto di Fausto Costantini e Raffaello Fusaro
regia Raffaello Fusaro
narratore Andrea Bellacicco
con i danzatori di ResExtens Dance Company
diretta da Elisa Barucchieri 
produzione Centro Teatrale Meridionale di Domenico Pantano in collaborazione con Generazioni Spettacolari
Se c’è qualcuno che ha saputo scrivere d’amore, quello è certamente William Shakespeare!
Quattro grandi attori interpretano un medley dei versi di Shakespeare interrogando il nostro presente.
Archetipi che sono frammenti delle nostre vite accompagnano e scandiscono i temi narrati.
Un meccanismo in cui gli interpreti cambiano ruolo come in un sogno notturno popolato da ricordi, creature fantastiche nate nel bosco della fantasia, immagini visionarie, passioni.
Tra dialoghi e monologhi, giochi di botta e risposta, emozioni, eros, ironia e mirabolante poesia, la serata teatrale racconta particelle delle nostre esistenze.
Gli attori si immergono in un piccolo album di versi del Bardo affrontando paure, abissi, gioie amorose che tutti portiamo dentro quando interpretiamo la nostra sorte. I quattro interpreti, alternandosi in ruoli che cambiano di continuo, accompagnati da un disincantato narratore un po’ filosofo, ricordano alcuni memorabili personaggi, tra dialoghi, monologhi e persino didascalie tratte da Shakespeare.
Legando in modo esplicito gli estratti del grande drammaturgo al nostro tempo lo spettacolo si snoda come un medley in versi di tradimenti, denaro, amore, potere, passione, comico e tragico.
Il Coro dell’Enrico V si appella all’immaginazione del pubblico perché luoghi ed oggetti si materializzino nel vuoto del palco. Anche qui tutto è evocato solo dall’energia dei versi e dalla parola poetica, da quattro attori, danzatori in costume, da una selezione di musiche sfacciatamente contemporanee e dal vigore delle immagini in proiezione.
In una notte di parole e pensieri, gli attori al leggio, riscoprono e ricordano alcuni versi di Macbeth e di Giulietta e Romeo, di Come vi piace, attraversano l’incanto poetico di alcuni sonetti e la filosofica eternità di grandi personaggi come Ofelia e Lady Macbeth, Desdemona e Giulietta, Bruto e Antonio, Iago e Rosalinda che, forse, possono rammentare a un livello un po’ più profondo della quotidianità ancora cosa voglia dire amare e soffrire, cadere e rinascere, desiderare, vendicarsi, morire.
Un’opera contemporanea innestata da tante opere che ha radici nella classicità ma rami nel presente, con ritmi diversi che si alternano, ora singoli ora in respiro corale.
Una notte di scoperte perché, in fondo, come è scritto nella “Dodicesima notte” tutti noi sappiamo ciò che siamo ma… non quello che potremmo essere.