MAGAZZINO 18

Simone Cristicchi
Genere
Prosa

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Crediti

uno spettacolo di e con Simone Cristicchi

scritto con Jan Bernas

regia Antonio Calenda

musiche e canzoni inedite Simone Cristicchi

musiche di scena e arrangiamenti Valter Sivilotti

registrate dalla FVG Mitteleuropa Orchestra

coproduzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Bolzano, Corvino Produzioni 

Nel 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e quasi 300 mila persone scelsero di lasciare le loro terre natali per proseguire la loro esistenza in Italia. Non è facile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, la sofferenza di lasciarsi alle spalle le loro città, le case, le radici.

Simone Cristicchi ripercorre questa pagina della nostra storia in un testo che prende il titolo da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli lasciavano le loro proprietà: il Magazzino 18. Proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, riporta alla luce ogni vita che vi si nasconde: la narrerà schiettamente e passerà dall’una all’altra cambiando registri vocali, costumi, atmosfere musicali, in una koinè di linguaggi.