PASTA MADRE

Stivalaccio Teatro
Genere
Prosa

Condividi tramite:


Crediti

di e con Sara Allevi
regia Sara Allevi e Michele Mori
consulenza drammaturgica Diego Dalla Via
consulenza artistica Elisabetta Granara
pupazzi Sara Allevi
produzione Stivalaccio Teatro
Passando davanti al vecchio forno chiuso di via della Verna, ancora oggi si sente nell’aria l’odore del pane. La saracinesca è abbassata da anni, ma dentro, in un tempo sospeso, una giovane donna continua a impastare. Tiene in vita la pasta madre, una ricetta semplice e antica, e con essa il ricordo di chi prima di lei ha abitato quel luogo. È il profumo del pane a traghettarci indietro nel tempo, negli occhi e nella voce di Fernanda, una bambina di otto anni che ci conduce nella Roma degli anni più bui: la dittatura fascista, lo scoppio della Seconda guerra
mondiale, l’occupazione tedesca. Roma è dichiarata “città aperta”, ma per chi la abita è una trappola: tra le bombe alleate che piovono dal cielo e la fame che morde, giorno dopo giorno.
Ma Fernanda ha otto anni, e ha solo voglia di giocare. Gioca alla guerra con le sue amiche, gioca agli assalti ai forni, gioca a cucinare cibi fantastici. Fino al giorno in cui la realtà irrompe con forza, e Fernanda diventa testimone della disperazione, del coraggio e del sacrificio delle madri romane, pronte a tutto pur di salvare i propri figli dalla fame. Pasta madre è un racconto di infanzia e memoria, di pane e resistenza.
Un omaggio alla forza delle donne, al nutrimento che attraversa le generazioni, alla storia che vive nelle cose semplici, nei gesti quotidiani, nei luoghi che ricordano anche quando sembrano dimenticati.