VERGINE MADRE

Canti, commenti e racconti di un’anima in cerca di salvezza
Lucilla Giagnoni
Genere
Prosa

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Crediti

dalla Divina Commedia di Dante Alighieri
di e con Lucilla Giagnoni
collaborazione ai testi Marta Pastorino
musiche originali Paolo Pizzimenti
scene e luci Lucio Diana e Massimo Violato
segretaria artistica Elisa Zanino
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano, T.P.E Fondazione Teatro Piemonte Europa
si ringrazia Paola Rota per i preziosi consigli
Lucilla Giagnoni, attrice e autrice pluripremiata, torna a calcare il palcoscenico del Teatro Civico con un monologo ammaliante e incantatorio, un itinerario umano e spirituale dedicato alla poesia del Sommo Vate. Sei canti della Divina Commedia, probabilmente i più noti, sono il nucleo centrale di questo spettacolo. Sei tappe di un pellegrinaggio nel mezzo del cammin di nostra vita: Il viaggio (il I canto dell’Inferno), la Donna (Francesca, il V), l’Uomo (Ulisse, il XXVI), il Padre (Ugolino, il XXXIII), la Bambina (Piccarda, il III del Paradiso), la Madre (Vergine madre, il XXXIII del Paradiso). In scena è la Commedia Umana di Dante, una strada che si rivela costeggiata da figure parentali che compongono il disegno di una famiglia. A cantare e raccontare storie è una donna perché più spesso sono le donne a pronunciare, senza mediazioni, il desiderio di pace.
Sono parole taumaturgiche, quelle della Divina Commedia, parole rituali eternamente ripetute come le preghiere. Dalla lettura dei canti scaturiscono storie. Il lato oscuro di Ulisse, l’aspetto meraviglioso e terribile del padre, la santità dei bambini, la lussuria di tutte le donne, la grandezza della madre che ci insegna l’unica strada possibile ossia la conciliazione degli opposti, l’armonia dei contrari. Un percorso ricco, sorprendente e, soprattutto, confortante. Come la preghiera.