TEATRO R. PASCUTTO - SAN STINO DI LIVENZA (VE)


«Viver l'è 'na fadiga granda par omeni e piante, e forse anche par la piera.(Vivere è una grande fatica per gli uomini e piante, forse anche per la pietra)»
(Romano Pascutto)

Figlio di una famiglia povera di calzolai e sarti dovette, dopo la ritirata di Caporetto del 1917, trasferirsi a Firenze. Dopo la prima guerra mondiale la famiglia andò ad abitare a Pordenone dove studiò presso un istituto tecnico. A causa delle sue idee di sinistra e antifasciste venne individuato come sovversivo e quindi emigrò nel 1930 con il fratello Sante in Libia e vi rimase fino al 1942. Al rientro la famiglia aderì alla Resistenza: venne arrestato e condannato. Fuggì dalla prigione per merito di militi fascisti. Nel dopoguerra lavorò a Venezia presso la società di navigazione Tirrenia. Per il PCI fu consigliere, assessore e sindaco (1975-1980) del suo paese natale. Morì per malattia a Treviso l'8 aprile 1982.