IL BERRETTO A SONAGLI

Spettacolo della rassegna MESTRE - TEATRO TONIOLO STAGIONE 2025/2026

06 mar 2026
ven 21.00
Gabriele Lavia, Federica di Martino
Dove?
TEATRO TONIOLO - MESTRE (VE)

Condividi tramite:

Crediti

con SILVIO ORLANDO 
e con Stefania Medri, Marta Nuti, Michele Eburnea, Davide Lorino, Francesca Farcomeni, Francesca Botti, Annabella Marotta
 regia Andrea Baracco
revisione linguistica Letizia Russo e Andrea Baracco
aiuto regia Andrea Lucchetta
scena Roberto Crea
costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Simone De Angelis
sound designer Giacomo Vezzani
management Vittorio Stasi
una produzione Cardellino srl
in coproduzione con 
Teatro Stabile dell’Umbria - Teatro Stabile di Bolzano
direzione generale Maria Laura Rondanini

Pirandello non è autore per tempi di pace, ma di guerra. È il tempo di guerra a creare le condizioni effettuali per comprendere l’autore siciliano; il dissolversi del principio di identità, la tragica disintegrazione dell’io, il gioco di specchi intorno alle molteplici individualità dell’essere umano. In tempi di guerra se la realtà chiama, Pirandello sa cosa rispondere; intravede la feroce e grottesca maschera di un mondo convulso e impazzito. I tempi di pace sono i tempi degli ismi, della ricerca affannosa di una filosofia e allora sotto con “essere è apparire” o “conflitto tra vita e forma” con il pirandellismo insomma; quell’insopportabile pozzo del pensiero che sembra mettere in pausa il teatro, la concretezza degli accadimenti per passare altrove, in un generico luogo, astratto. Inchiodare in una formula un autore è sempre molto pericoloso, con Pirandello è quasi mortale. Sentire il bisogno di chiarire più che di capire ha chiuso l’autore dentro una formula lucida e perentoria, non permettendo ai suoi personaggi di far esplodere quello che hanno di più potente, le passioni. Solo liberandolo dalle preoccupazioni filosofiche, Pirandello mostra il suo volto autentico. Si vede solo allora come i grandi protagonisti della drammaturgia pirandelliana siano uomini costretti a frugarsi dentro e non lucidi pensatori al dettaglio. Proprio per questo, credo necessario lasciarsi guidare dalle parole di Leonardo Sciascia: “Bisogna liberare Pirandello da tutte le incrostazioni filosofiche e pseudofilosofiche, da tutte le etichette concettuali, in una parola del pirandellismo. Restituire all’opera pirandelliana quella verità e libertà, quella effervescenza fantastica, che oggettivamente possiede”.
Cinque anni dopo aver scritto la novella La Verità, Pirandello la trasforma nei due atti de Il berretto a sonagli, la cui versione siciliana confezionata per Angelo Musco debutta nel 1917 al Teatro Nazionale di Roma.
In una delle lettere indirizzate a Musco che metteva in dubbio le qualità della commedia e del suo protagonista, Ciampa, Pirandello dice di come questo sia un personaggio “strapieno di tragica umanità, non vivo ma arcivivo” e parla del testo in questione come di un’opera “nata e non fatta”; sottolineando con forza di come qualora negli interpreti mancasse l’anima si ritroverebbero in bocca “l’imbroglio di discorsi lunghi, incisi, da portare alla fine senza sapere come! Bisogna leggere non le parole ma l’azione parlata, perché è sempre tale il mio dialogo, non fatto mai di parole, ma di mosse d’anima”. Ecco, è lo stesso Pirandello che si smarca con fermezza dal pirandellismo, da quel ragionatore impenitente, che sembra sempre avere il pensiero troppo saldo e talmente ragionato da non poter mai porsi nel luogo della contraddizione, dell’imprevisto, dell’umano insomma.
L’umiltà dell’uomo Ciampa giganteggia, il ridicolo lo infanga; è come se una lama inesorabile gli spaccasse sempre più profondamente il petto, per mostrare il suo cuore e allora si difende con parole vive e umanamente strazianti. Comincia il suo percorso con una semplicità che gli consente di avere aspetti comici, di una comicità ironica con cui si prende ferocemente gioco dell’ottusità degli altri, per poi precipitare, nella sua umiliazione da vinto, in una sorta di esaltazione lirica che fa transitare continuamente lo spettatore dal riso all’angoscia.


PREVENDITA BIGLIETTI
da martedì 7 ottobre prevendita dei singoli biglietti. Si apre anche la possibilità per gli abbonati di tutte le stagioni del Toniolo di acquistare gli spettacoli non compresi nel proprio turno ad un prezzo speciale di 25 euro (ad esclusione di: 7 spose per 7 fratelli e Botanica Season 2).

BIGLIETTI SINGOLI
Intero € 30,00
Ridotto € 27,00
Last minute under 30 € 10,00
Ridotto abbonati di tutte le stagioni del Toniolo € 25,00

7 spose per 7 fratelli e Botanica Season 2
Intero € 32,00
Ridotto € 30,00
Last minute under 30 € 15,00
Ridotto abbonati di tutte le stagioni del Toniolo € 28,00

* Ingresso ridotto per i diversamente abili e per gli accompagnatori, per under 30 e over 65. Altre specifiche riduzioni presso la biglietteria del teatro. 
** Particolari agevolazioni sono riservate al pubblico organizzato.
*** La prevendita non viene applicata se l’acquisto avviene il giorno stesso dello spettacolo.

INFORMAZIONI E ORARI
Biglietteria del Teatro cell. 3497723552 negli orari di apertura.
La biglietteria è aperta dalle 15.00 alle 19.00 tutti i giorni escluso il lunedì.
È possibile acquistare i biglietti anche online su www.vivaticket.com.

Ogni altra informazione è disponibile su www.culturavenezia.it.